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16-11-17, 03:02 #1
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Nessuno si è accorto che la Consulta ha deciso aumento per liquidi .. ?
I giudici della Consulta, con una sentenza depositata oggi (relatore e' il giudice Giuliano Amato), hanno dichiarato inammissibili e non fondate le questioni sollevate dal Tar
Roma, 15 nov. - E' legittima l'imposta stabilita sulle sigarette elettroniche, contenenti o meno nicotina. Lo ha sancito la Corte Costituzionale che ha bocciato le questioni di legittimita' sollevate dal Tar del Lazio contro il decreto legislativo del 2014 che assoggetta alla medesima imposizione - pari al 50% dell'accisa gravante sull'equivalente quantitativo di sigarette - i prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, esclusi quelli autorizzati all'immissione in commercio come medicinali. I giudici della Consulta, con una sentenza depositata oggi (relatore e' il giudice Giuliano Amato), hanno dichiarato inammissibili e non fondate le questioni sollevate dal Tar: gia' nel 2015, la Corte si era occupata della sigaretta elettronica, dichiarando illegittima la 'maxi' imposta di consumo che era stata in precedenza stabilita (pari al 58,5 per cento del prezzo di vendita al pubblico, equiparata dunque all'accisa sulle sigarette). Ora il decreto del 2014, secondo i 'giudici delle leggi', "ha rimosso le ragioni d'illegittimita' della disciplina precedente, che non potrebbero essere replicate". L'imposta di consumo in questione "la cui finalita' primaria e' data dal recupero di un'entrata erariale (l'accisa sui tabacchi lavorati) erosa dal mercato delle sigarette elettroniche - rileva la Corte - non contrasta con il principio di capacita' contributiva di cui all'articolo 53 della Costituzione, anche nella parte in cui assoggetta i liquidi privi di nicotina alla medesima aliquota impositiva dei liquidi nicotinici". Infatti, si osserva nella sentenza, "colpisce beni del tutto voluttuari, immessi in consumo dai fabbricanti e dai produttori, che per cio' stesso dimostrano una capacita' contributiva adeguata, cosi' come i consumatori finali sui quali viene traslata l'imposta. D'altronde, al legislatore spetta un'ampia discrezionalita' in relazione alle varie finalita' alle quali s'ispira l'attivita' di imposizione fiscale". Infine, sottolinea la Consulta, "la finalita' secondaria di tutela della salute propria dell'imposta di consumo, che gia' di per se' giustifica l'imposizione sui prodotti nicotinici, legittima anche l'eventuale effetto di disincentivo, in nome del principio di precauzione, nei confronti di prodotti che potrebbero costituire un tramite verso il tabacco".
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16-11-17, 03:58 #2
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andiamo bene...
tra un po' ci metteranno un contatore nel naso e ci faranno pagare la bolletta dell'aria che respiriamo... bah...
comunque, se era passata inosservata ieri la cosa, oggi te ne accorgi per forza: i social sono pieni di post che ne parlano. sto cercando di capirci qualcosa ma è complicato. le leggi sono come le bollette di luce e gas. hai voglia a leggere... non capisci niente lo stesso.Ultima modifica di emilio313; 16-11-17 alle 05:37
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16-11-17, 15:21 #3
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16-11-17, 20:36 #4
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Non ho parole, solo parolacce. Ho trovato questo articolo:
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questo uno stralcio:
La sentenza, sottolinea Vicari, «è arrivata poche ore dopo il via libera all'emendamento» che fa chiarezza su questa «giungla amministrativa e contabile» che ha consentito «al commercio online di proliferare permettendo che alcune vendite non venissero regolarmente registrate e dichiarate». Alla pronuncia della Consulta ha fatto anche seguito «una circolare dei Monopoli di Stato che annuncia la chiusura dei siti che vendono prodotti a base di nicotina non a norma».
Sul fronte dell'evasione, sempre nella relazione tecnica si spiega che «a causa della mancanza di controlli amministrativi frontalieri molti consumatori optano per l'approvvigionamento via web su siti di aziende estere» che inviano via corriere in quantità modeste (massimo 10 flaconi) «evitando controlli fiscali alla dogana e, di fatto, evadono l'imposta».
Altro fenomeno quello dell'immissione sul mercato «di contenitori ad altissima concentrazione di nicotina» che consentono «al negoziante illegalmente, o al privato legalmente, di diluire il prodotto, ottenendone un quantitativo per il consumo molto più alto». La vendita in canali autorizzati «e quindi tracciati e controllabili - si legge ancora - porterebbe a una ragionevole riduzione del mercato illegale» e a «maggiori introiti a titolo di imposta al consumo».
Ecco la Petizione da firmare, per ora unico strumento di lotta democratica contro questi inetti:
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16-11-17, 23:23 #5
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17-11-17, 01:57 #6
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